30 marzo 2024

Da dove vengo - Il Film che non avrei mai voluto vedere

Gli anni passano, per noi ma anche per Irene. Stefania ottiene dal lavoro la possibilità di cambiare il contratto con un part time, così da avere più tempo per la casa e tutto il resto. La routine quotidiana non ci annoia, anzi, ci stiamo abituando alla sicurezza che si prova a navigare in un mare calmo. Però senza accorgene all'orizzonte si stavano formando nubi nere e minacciose. Se fino a qui questo blog vi ha annoiato e fatto sbadigliare, tenetevi forte che adesso viene il bello, anzi il brutto. Siamo arrivati alla fine di luglio del 2009, stavamo pianificando le vacanze estive quando un fulmine a ciel sereno esplode nella nostra vita. Stefania scopre di essere di nuovo in attesa di un bambino. Irene aveva 7 anni, stavamo iniziando ad apprezzare la sua piccola autonomia che per noi voleva dire tornare a vivere. Questa notizia inattesa e sicuramente non cercata ci stava un po' destabilizzando. Penserete voi:- e che tragedia sarà mai, la venuta di un bambino è sempre una gioia. Vero, anzi verissimo ed infatti ci stavamo abituando all'idea e più passava il tempo ce ne facevamo una ragione. Ma le nubi tempestose di cui vi ho parlato prima, non si riferivano all'evento in se stesso ma a quello che ci aspettava. Ad un test di controllo del terzo mese, Stefania viene trovata positiva alla toxoplasmosi, una malattia che se presa in gravidanza è pericolosa per il feto. Dai calcoli medici risultava che la positività fosse proprio a cavallo fra prima e l'inizio della gravidanza. Border Line come dicono i medici. E quindi siamo presi in cura dal reparto malattie infettive dell'ospedale di Careggi a Firenze. Nel dubbio i medici decidono di curare la toxoplasmosi con gli antibiotici che curavano Stefania ma danneggiavano la placenta tanto che al feto arrivava poco nutrimento, inizia così un calvario che ci porta ogni due settimane al controllo nel reparto gravidanze a rischio di careggi. Tutte le volte c'era una notizia negativa. Prima cresceva pochissimo, poi risultavano le ossa lunghe (femori e braccia) molto più corte del dovuto e quindi si prospettavano malattie genetiche tipo l'acondroplasia (nanismo in parole povere) siamo passati da vari specialisti del settore e tutti vedevano qualcosa che non andava e ci mettevano al corrente con tutta sincerità delle possibilità che il bambino potesse nascere con seri problemi, ma che comunque erano solo ipotesi e non c'era niente di certo. Ogni volta i medici si prendevano cura di noi anche sotto l'aspetto psicologico perchè sinceramente non era facile andare a quei controlli e scoprire che ogni volta era sempre peggio. Finchè arrivati al controllo del 23 dicembre 2009 e dopo l'ennesima diagnosi negativa i medici ci hanno messo davanti ad una terribile decisione. Il 29 dicembre era l'ultimo giorno utile per poter abortire legalmente in Italia e quindi in quella settimana dovevamo decidere cosa fare. Era il 23 dicembre immaginatevi voi, ma sicuramente non potete, il Natale che abbiamo passato. Da una parte c'era Irene che meritava un po di serenità anche se questa cosa ha fatto soffrire un po anche lei, e penso che il carattere silenzioso, introverso e solitario che ha adesso sia in gran parte dovuto a questo periodo. Dall'altra parte c'era questa scadenza che si avvicinava. Le persone vicine erano divise chi per una cosa chi per l'altra e quindi non erano per niente di aiuto. Qualche giorno prima della decisione Io e Stefania ci siamo un po' isolati o perlomeno abbiamo cercato di non ascoltare nessuno e guardarci dentro fra di noi fino a quando ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto:- chissenefrega come è, andiamo fino in fondo e che Dio ce la mandi buona. Ci siamo abbracciati e siamo andati al controllo sicuri di quello che volevamo fare. Tutta questa sicurezza però è durata poco, dopo alcuni mesi dove dai controlli non veniva niente di buono al 28 marzo 2010 a otto mesi, la pochissima crescita che faceva si era proprio fermata. Rispetto ai dieci giorni precedenti risultava crescita zero e quindi il dottore decise che era arrivato il momento di tirarlo fuori. Ricovero d'urgenza e poi il 30 marzo 2010 prematuro di un mese con taglio cesareo è nato Matteo. Io ero fuori dalla sala operatoria e ricordo che a turno i medici, gli ecografi e infermieri del reparto gravidanze a rischio sono venuti a vedere il piccolo, forse spinti dalla curiosità o forse pronti a occuparsi di noi, non lo so. Cari lettori, non vi siete accorti di niente? No? Vi do un piccolo aiutino, guardate un po' la data di pubblicazione di questo post. Secondo voi è un caso che questo post sia stato pubblicato proprio oggi? No, non lo è. Adesso immagino che volete conoscere il finale di questa storia. Ebbene si, le nostre preghiere sono state ascoltate, il 30 marzo 2010 è nato uno scricciolo di 1,6kg lungo 42cm ma quello che conta è che è SANO sotto tutti i punti di vista. A distanza di tempo ho creato un breve film di questa storia per ringraziare tutte le persone che abbiamo incontrato, professori, medici, ecografi, infermieri, qualcuno ancora lì in attività che con passione e competenza porta avanti il suo lavoro, ma sopratutto abbiamo trovato tanta umanità che ci ha dato la forza di affrontare tutto questo. Vi consiglio di guardarlo questo film clikkando sul titolo sotto. Io sinceramente, questo era il film che non avrei mai voluto vedere. Guarda il Film:---> Maledette complicazioni

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