06 agosto 2023

Da dove vengo. Per quello che ho da fare, faccio il militare

Il titolo di questo post riprende una canzone di Vasco Rossi. Non so se succede anche a voi ma alcuni momenti della mia vita spesso sono legati a canzoni. Mi è venuta una nuova idea per questo blog, ogni volta che cito una canzone o parole di essa, la metto nei link alla destra dei post così potete ascoltarla anche voi. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e anche se voi avete momenti della vostra vita legati a delle canzoni. Ma veniamo a noi, a inizio estate del 1984 dopo un anno che avevo lasciato la scuola con mia mamma che continuava a dirmi, anzi urlarmi, che questa casa non è un albergo non puoi fare quello che vuoi, sssss silenzio sentite la musica l'avete riconosciuta, ebbene si, anche questa è una canzone. In quell'estate arriva la famosa cartolina. Per chi è più giovane e non sa di cosa parlo, quando il servizio militare era obbligatorio agli abili a tale servizio arrivava a casa una cartolina di arruolamento nell'esercito con tanto di luogo, giorno e ora dove dovevano presentarsi e con una serie di avvertimenti che se non mi fossi presentato commettevo reato e punito ecc ecc. Io non ero in casa e mi ricordo qundo tornai trovai mia mamma e mio babbo incredibilmente insieme con due facce che io dissi preoccupato pensando a una disgrazia una brutta notizia:- che è successo? E mia mamma con un filo di voce, anche questa una cosa stranissima mi disse:- ti è arrivata la cartolina per andare a fare il militare. Io ebbi un momento di sollievo perchè sinceramente di brutte notizie non ne vedevo, e vi spiego il perchè. Dopo un anno con il solito disco dei miei che dovevo trovare un lavoro, non si può stare senza fare niente, passi il tempo migliore inutilmente, sinceramente dentro di me un po ci pensavo e cominciavo a capire che forse un po di verità in quello che dicevano c'era. Il problema era che io non avevo un idea di cosa fare non riuscivo a fare progetti perchè iniziavo a capire che senza scuola era un casino. E quindi l'idea di andare un anno in un luogo diverso dove ero solo io senza nessun'altro era un idea che mi piaceva e dentro di me inconsapevolmente sentivo che sarebbe stata una svolta nella mia vita. Dovevo presentarmi il giorno 3 Gennaio 1985 alla caserma di pesaro per fare il CAR (centro addestramento reclute). Man mano che passavano i giorni vedevo mia mamma e mio babbo darsi da fare per cercare qualche conoscente che conosceva qualcuno che avrebbe potuto fare qualcosa per evitare il militare o per lo meno cercare di farmi stare vicino casa. Si quello era il periodo che se avevi amicizie trovavi lavoro, riuscivi a ottenere qualche privilegio e anche, forse, qualcuno c'è riuscito, a non fare il militare. Ogni volta che vedevo mia mamma delusa perchè quello che conosceva tizio non poteva fare niente, io senza farmene accorgere ero contento. Tutto il passa parola del mio bambino che va a fare il militare non potete fare qualcosa per evitarlo, a confronto un post messo in evidenza su facebook avrebbe avuto meno successo, portò solo a trovare un ragazzo della mia città che andava nella stessa mia caserma e quindi dovemmo diventare amici per partire insieme e poi un parente vigile urbano che conosceva un ufficiale dei carabinieri che si sarebbe informato ma che non se ne sapeva più niente. Il 3 gennaio arrivò e alla stazione c'era tutta la mia famiglia al completo, lacrime, baci, abbracci strazianti, raccomandazioni la merenda, la camiciola di lana. Per fortuna eravamo in tempo di pace altrimenti chissà che sarebbe successo. Il treno partì e mi portò in quel di Pesaro.

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