15 novembre 2025
Dove sto andando - Vittime e complici
È un anno e anche più che non scrivo, lo avevo anche detto nei post passati, la domanda dove sto andando non può avere cadenze specifiche e regolari. Ma dopo tanto tempo anche il signor Google si è accorto che sto rallentando e mi sprona a darmi da fare, a farmi vivo. E allora eccomi, che dire, questo è l'anno 2025, l'anno dei miei sessant'anni e dei ventinove anni di matrimonio, quindi che ne dite, ci sta un po' di stanchezza? Certo che ci sta e la sento. La vedo in questa casa e in queste mura che mi hanno visto nascere e hanno passato anche loro sessant'anni insieme a me.
Stamattina ho notato che la lampada del corridoio è bruciata. Sarà da un paio di settimane, forse tre, e non l'ho ancora cambiata. Ci passo davanti ogni giorno, la vedo spenta, e vado avanti. Come se fosse normale vivere con un angolo di buio in più. Il rubinetto della cucina perde da mesi, la porta della camera non si chiude bene. Le pareti hanno quella muffa negli angoli. È come se anche la casa avesse smesso di chiederci attenzioni.
Una volta c'era movimento tra noi, conversazioni che si accavallavano, risate improvvise, anche litigi che lasciavano il segno ma poi passavano. Adesso c'è questo lago piatto, questa convivenza cordiale. Siamo vittime del tempo, della routine, della stanchezza. Complici perché abbiamo lasciato che accadesse, giorno dopo giorno, abbiamo prosciugato questa storia un po' per volta.
A volte mi vengono in mente i ricordi. Ma poi mi fermo. A cosa serve? Per dirci che adesso è tardi? No, basta. I ricordi li tengo in un cassetto, come le foto vecchie che non guardi ma non butti.
Detto questo, però, io e Stefania ci siamo e non ci arrendiamo. Perché questa è casa nostra, questa è la nostra famiglia. Non mettiamo in discussione nulla di quello che abbiamo fatto. I ragazzi hanno bisogno di stabilità, e anche noi, in fondo. E allora resistiamo, ci facciamo forza a vicenda per essere ancora un porto sicuro per i nostri ragazzi che ancora devono trovare la loro rotta.
Ma saremo ancora qui, lei e io, in questa casa stanca che ci contiene, che resiste come resistiamo noi. Perché a volte l'amore non è il mare mosso. A volte è semplicemente restare, nonostante il lago piatto.
Adesso però voglio vedere se voi lettori siete attenti. Mentre leggevate questo post non avete sentito una canzone in sottofondo? L’avete riconosciuta? (Vittime e complici link dai miei post 015)
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