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Da dove vengo. I favolosi anni 80
Ebbene si, rientro in quella stretta cerchia di persone che sono riuscite a bocciare alle scuole medie. Mentre mia mamma fa finta di non ricordarlo quando per caso entriamo in una discussione e viene fuori l'argomento scuola, io invece ne vado quasi fiero. Si, perchè per me quell'anno fu una svolta. A poggi e bocconi riuscii a finire le medie senza ulteriori drammi. Come dite? che vuol dire a poggi e bocconi? ah si scusate è un detto fiorentino empolese per dire che a stento e non con poche difficoltà riuscii a finire le medie. Scusate ma ogni tanto mi parte il vernacolo. Da adesso per me si apre un mondo, questi sono gli anni d'oro del grande real, gli anni di happy days e di ralph malph, gli anni delle immense compagnie, gli anni in motorino sempre in due, gli anni di che belli erano i film, gli anni dei roy roger come jeans. Non vi ricordano qualcosa queste mie ultime parole? che poi non sono proprio mie, ma rispecchiano quello che era quel periodo per un ragazzo di 15 anni. Erano i favolosi anni 80, e io li ho vissuti tutti. Finite le medie c'era lo scoglio di scegliere le scuole superiori, io avevo destato interesse per un volantino che pubblicizzava una scuola dove insegnavano la tipografia e ti avviavano al lavoro del tipografo, sfortunatamente questa scuola era a Firenze il che richiedeva che un bimbo di 15 anni dovesse prendere il treno e dopo 40 minuti arrivare a firenze dove con un bus raggiungevi la scuola, cosa che facevano normalmente gli altri, ma i miei genitori non erano d'accordo e quindi dovevo scegliere nella mia città. A quel punto, per me, tutte le scuole erano uguali, nel senso che nessuna mi diceva niente. Io scelsi il professionale per il commercio solo perchè dava un diploma dopo i tre anni e conoscendo le mie doti di studio quella poteva essere un ancora di salvezza. A scuola le cose non andarono male, in questa fase la classe diventa una famiglia belli e brutti timidi e bulli ognuno con le sue storie. Si condividono gioie e dolori e tutto sembra più leggero. I prof erano bravi e preparati e soprattutto si parlava con loro. Detto questo penserete che finalmente ho messo la testa a posto e sono diventato uno studente modello? No. Il primo anno fui rimandato a settembre a tre materie e me la cavai, stesso risultato anche il secondo anno, in terza c'erano gli esami e passai con 60 che era il minimo per passare, poi ci misi 5 mesi a far capire ai miei genitori che la scuola non faceva per me e quindi a febbraio del 1984 lasciai ufficialmente la scuola. In questi anni frequentavo un gruppo di amici vicino casa mia, ci divertivamo con tutto poi i primi giri in motorino e i primi approcci con le ragazze, anche qui la natura con me non era stata generosa, e quindi dovevo sudare sette camice solo per riuscire a parlare con qualcuna. Poi qualche anno dopo iniziai a frequentare la compagnia dell'angolo, una bella e grande compagnia frequentata anche da due miei cugini e quindi feci presto ad inserirmi anche se loro erano legati fin dalle elementari. Con loro era tutto un divertimento, le domeniche pomeriggio in discoteca, i weekand di bivacchi estivi al mare in treno o in motore, si usciva la sera fino a tardi, il mondo era nostro. Quel mondo che non era sempre bello, era il periodo della droga, l'eroina faceva strage di giovani e giovanissimi, anche la nostra compagnia fu colpita, qualcuno ci rimase secco e qualcun altro non fece una bella fine. Anche in questo caso la mia dote di tenermi fuori dai guai mi servì e anche il mio gruppo non fu colpito da questa piaga. Con l'età della patente e le prime macchine a disposizione spiccammo il volo. Le vacanze insieme, la musica rock, i concerti, le ragazze... va be lasciamo perdere... ci si divertiva a ciucco, il futuro non faceva paura perchè il presente era una certezza. Noi allora non lo sapevamo ma quelli erano i favolosi anni 80.